Scheda dell’autore: Janet Skeslien Charles

Oggi parliamo di una scrittrice ancora poco conosciuta in Italia, ma che merita davvero la nostra attenzione: Janet Skeslien Charles.

Lei è nata e cresciuta nel Montana, dove vive tuttora quando non si ferma a Parigi. Ha lavorato per diversi anni come responsabile degli eventi culturali presso la Biblioteca Americana di Parigi (luogo che ha anche dato il titolo al suo libro più famoso). La bibliografia di Janet Skeslien Charles non è ancora molto nutrita, ma suscita comunque interesse:

  • Moonlight in Odessa (2009 – Bloomsbury Publishing) purtroppo non è stato tradotto in italiano;
  • La Biblioteca di Parigi (2020 – Garzanti). Tradotto in più di 20 lingue, è ispirato a una storia vera e ambientato nella Ville Lumière degli anni ’40, durante l’occupazione nazista. Di questo libro proponiamo una breve recensione.

Recensione – La Biblioteca di Parigi

Il libro che recensiamo oggi parla della vita, del coraggio e dell’amicizia. Qui Janet Skeslien Charles non si limita a raccontare le emozioni, ma le dipinge e sfaccetta come se lei stessa le avesse vissute. È impossibile non lasciarsi trasportare da La Biblioteca di Parigi.

Psicologia dei personaggi: i protagonisti hanno caratteri determinati, sia nel bene sia nel male. Sono ben consapevoli della situazione che stanno vivendo, ma non lasciano che essa li ostacoli. Vogliono andare avanti con le loro vite nonostante le difficoltà.

Sviluppo della trama: la storia trascina il lettore in un’epoca travagliata, in cui la parte migliore e quella peggiore dell’umanità si manifestano con pari potenza. Odile, la protagonista principale, ha intenzione di tenere aperta la American Library insieme agli altri dipendenti e alla volenterosa direttrice, la signora Reeder. Non importa quando sia terribile l’assedio tedesco, i loro clienti non possono essere privati del piacere della lettura. Ecco perché Odile corre grossi rischi consegnando libri a domicilio agli ebrei (che erano stati allontanati dalla biblioteca)…

Ritmo: la storia procede di pari passo con l’avanzata incalzante della guerra e con le emozioni intense che questa porta con sé. La narrazione oscilla tra passato (1939-44) e presente (1984-89) quando Odile, ormai anziana, conosce una ragazzina di nome Lily, rimasta orfana di madre. Con lei, Odile riuscirà ad aprirsi di nuovo e a instaurare un rapporto di amicizia sincera.

Stile di scrittura: l’autrice riesce a creare situazioni molto verosimili in cui il lettore si può immergere appieno. Anche i dettagli apparentemente più frivoli acquistano profondità e rilevanza.

Un libro in una frase: i libri sono emozione, luce, gioia, rifugio. Il desiderio di salvarli, anche mettendo in pericolo la vita stessa, è la testimonianza dei valori che contengono: amore, odio, passione, speranza e storia, di cui non si potrà mai fare a meno.

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