In occasione del 700° anniversario della morte del grande Dante Alighieri, oggi ci occupiamo di recensire il recentissimo romanzo di Matteo Strukul, intitolato Dante enigma.
L’autore di cui parliamo oggi non ha bisogno di troppe presentazioni, essendo uno degli scrittori italiani più amati e tradotti in tutto il mondo. Anche noi abbiamo approfondito diverse opere di Matteo Strukul nei post precedenti (Inquisizione Michelangelo, Le sette dinastie e La corona del potere).

Dante enigma (Newton Compton, 2021) è un romanzo originale perché esplora un periodo poco conosciuto della vita di Dante, cioè la sua giovinezza e le vicende che gli sono accadute prima che diventasse famoso.
Psicologia dei personaggi: il protagonista è un Dante giovane e ancora poco conosciuto. Nel libro viene esplorato il suo lato umano: l’inizio della sua carriera da poeta, il “male misterioso” di cui soffriva, il difficile rapporto con la moglie Gemma Donati (che ha avuto un ruolo molto importante nella sua vita), l’amicizia con il pittore Giotto e con Guido Cavalcanti.
Sviluppo della trama: siamo nel 1288, in piena guerra tra guelfi e ghibellini. Il giovane Dante è completamente assorbito dalla poesia e dall’amore per Beatrice, che è la sua musa ispiratrice. Ma, suo malgrado, anche lui deve impugnare le armi e combattere contro i ghibellini nella terribile battaglia di Campaldino, che lo segna per sempre. Dopo gli orrori a cui ha assistito soffre di incubi ricorrenti e solo grazie all’amore devoto di sua moglie Gemma riesce a venirne fuori. Poco dopo, però, Beatrice muore e questo avvenimento lascia Dante devastato. Nel frattempo, le battaglie continuano e culminano con la conquista di Arezzo da parte dei guelfi. Questa vittoria segnerà davvero la fine della faida?
Ritmo: nella narrazione si alternano i momenti incalzanti delle battaglie – costellati della crudeltà di chi è disposto a tutto pur di salvarsi la vita – e i momenti di calma e riflessione in cui Dante si trova nella sua casa di Firenze e lavora alle sue opere.
Stile di scrittura: l’abilità di Matteo Strukul di unire storia e romanzo rende i suoi libri affascinanti. Il suo stile è piacevole, molto personale, e trova il giusto equilibrio fra trame “antiche” e linguaggio contemporaneo (ma sempre coerente con il contesto).
Un libro in una frase: noi tutti conosciamo le opere del grandissimo Dante perché le abbiamo studiate a scuola o perché le abbiamo approfondite per un nostro piacere personale. Ma la vita di colui che le ha create, i suoi tormenti e i suoi segreti sono un’altra cosa…
E voi avete già letto dei libri di Matteo Strukul? Vi sono piaciuti? Fatecelo sapere nei commenti 😃