Il nostro tour ad alta tensione continua! Con la recensione di oggi scopriamo un thriller psicologico dallo stile particolare: Una casa a Parigi di S. L. Grey.
S. L. Grey è lo pseudonimo usato da Sarah Lotz (inglese) e Louis Greenberg (sudafricano), due autori che collaborano da diversi anni alla stesura dei loro romanzi di successo. Tradotti in 13 Paesi, molti loro libri sono stati opzionati per diventare film o serie TV. Anche Una casa a Parigi potrebbe essere adattato per il grande schermo, dato che ha suscitato addirittura l’interesse di Steven Spielberg.

Una casa a Parigi (DeA Planeta, 2018) esplora la mente umana divisa tra paure e contraddizioni, tra luci e ombre (molte ombre…).
Psicologia dei personaggi: i protagonisti principali sono Stephanie e Mark, una coppia di Cape Town che sta attraversando un momento di crisi a causa di un peso che Mark si porta dentro da un po’ di tempo. La psiche dei personaggi è fondamentale in questo libro perché fa da “filtro” tra il lettore e la verità (che poco a poco si rivelerà essere meno innocente di quanto sembrasse).
Sviluppo della trama: Stephanie e il marito Mark sono un po’ stanchi, lui a causa del lavoro e lei per via della bambina piccola e delle incombenze quotidiane che comporta. Inoltre, un episodio drammatico avvenuto nella vita di Mark qualche anno prima è riaffiorato, portando l’uomo a chiudersi in se stesso. Quando Carla, un’amica di famiglia, consiglia loro di prendersi una vacanza a Parigi la coppia accetta con entusiasmo, nella speranza di ritrovare l’armonia ormai perduta. Ma già dall’arrivo nella Ville Lumière le cose non vanno come previsto. La casa, un po’ inquietante, sembra peggiorare le fobie di Mark al punto che Stephanie inizia ad aver paura di lui…
Ritmo: è incalzante e mozzafiato, al punto che non riuscirete più a smettere di leggere. La narrazione alterna le voci dei due protagonisti, dando continuità alla storia ma allo stesso tempo offrendo due punti di vista completamente diversi. A chi bisogna credere?
Stile di scrittura: Sarah Lotz e Louis Greenberg hanno dato uno stile unico a questo thriller da incubo, che comincia a Parigi e prosegue anche dopo il ritorno a casa. Si legge d’un fiato perché il racconto è snello e scorrevole, e il linguaggio è sempre appropriato e adatto a tutti i lettori.
Un libro in una frase: fino a che punto il senso di colpa può farti perdere il senno, mettendo in pericolo chiunque ti stia vicino?
E voi avete già letto Una casa a Parigi? Vi piacciono i thriller psicologici? Fatecelo sapere nei commenti 😃