Recensione – “Poirot a Styles Court” di Agatha Christie

Con la recensione di oggi incontriamo un vero pilastro del mondo del Giallo: la grande Agatha Christie. Parleremo del romanzo che l’ha introdotta nella carriera editoriale, Poirot a Styles Court.

Agatha Christie è la scrittrice inglese donna più tradotta in tutto il mondo (superata solo da William Shakespeare). Ha scritto circa 80 tra gialli, opere teatrali, racconti e perfino romanzi rosa (pubblicati sotto lo pseudonimo di Mary Westmacott). Le sue opere sono state tradotte in oltre 100 lingue e hanno raggiunto la notevole cifra di 2 miliardi di copie vendute.

Durante la Prima Guerra Mondiale ha lavorato come infermiera volontaria e qui ha imparato molto sui veleni, conoscenza che le sarebbe tornata utile durante la stesura di molti suoi romanzi.

Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto un premio Grand Master del Mistery Writers of America nel 1954, e l’onorificenza di Dama di Commenda dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 1971.

Poirot a Styles Court (Mondadori, 2020) è stato il suo primo romanzo pubblicato, che risale al 1920. Questa edizione in particolare (che celebra il centenario dalla prima pubblicazione) contiene un capitolo inedito che originariamente era stato eliminato, oltre a un capitolo aggiuntivo arricchito dalle note dell’autrice.

Sviluppo della trama: in una bellissima villa nella campagna inglese si consuma un omicidio apparentemente inspiegabile. La padrona di casa, la ricca proprietaria di Styles Court, viene avvelenata e i sospetti ricadono sul marito e sui figliastri che si contendono l’eredità. La faccenda è ingarbugliata e persino il grande investigatore belga Hercule Poirot è in difficoltà a mettere insieme i pezzi del puzzle. Ogni elemento trovato sembra portare in direzioni diverse, ma è solo con un ultimo colpo di genio che Poirot riuscirà a venirne a capo.

Ritmo: è un romanzo dallo stile rilassante (caratteristica per cui Agatha Christie è famosa ancora oggi). I personaggi e l’ambientazione rendono la lettura piacevole e non troppo impegnativa. La simpatia di Hercule Poirot, poi, è la ciliegina sulla torta.

Stile di scrittura: elegante e decisamente soft. In tutti i suoi romanzi l’autrice descrive le scene in maniera completa, senza mai essere violenta e senza scadere nello splatter. Per questo motivo Poirot a Styles Court è adatto a tutti i lettori, anche a quelli più sensibili.

Un libro in una frase: l’equilibrio di una tranquilla famiglia viene compromesso dall’arrivo di un elemento esterno che punta molto in alto, agendo nell’ombra e portando a spiacevoli conseguenze…

E voi avete già letto Poirot a Styles Court o altri libri di Agatha Christie? Vi piace questo stile di “giallo soft”? Fatecelo sapere nei commenti 😃

5 pensieri riguardo “Recensione – “Poirot a Styles Court” di Agatha Christie

  1. Ciao, per quanto mi riguarda amo di più il genere thriller, di Agatha Christie di tanto 8n tanto in passato ho letto qualche suo giallo, non è il massimo per me però non mi dispiace come autrice e stle.

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    1. Ciao, sì in effetti per chi ama le emozioni forti dei thriller lo stile Christie può risultare un po’ fermo…
      A me piace leggerne qualcuno tra un libro e l’altro per rilassarmi 😊
      Grazie per la visita!

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