Recensione – “L’alchimista dei colori maledetti” di Giuseppe Esposito

Con la recensione di oggi torniamo al nostro amato romanzo storico, parlando dello scrittore esordiente Giuseppe Esposito e del suo L’alchimista dei colori maledetti.

Giuseppe Esposito è nato a Nola, in provincia di Napoli, nel 1983. È laureato in Pittura, Arti Visive e discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Oltre a scrivere romanzi, è anche illustratore di libri e ha curato la rubrica “Arte” per il giornale L’Espresso Napoletano.

“L’alchimista dei colori maledetti” di Giuseppe Esposito

L’alchimista dei colori maledetti (Newton Compton, 2022) vi trasporta in un’atmosfera affascinante ma anche pericolosa, in cui tutti gli errori commessi tornano inesorabili a presentare il conto…

Personaggi: i protagonisti principali sono due. Il primo è Guglielmo Ascione, chiamato Salài dal pittore Abdone a causa del suo carattere vivace e un po’ ribelle. Il secondo è il commissario Gaspare De Cenzo, poliziotto dal grande intuito. Inoltre, nel corso della storia si incontrano molte altre figure secondarie come ad esempio il pittore Vincenzo Bellini.

Trama: Napoli, 1737. L’ordine segreto degli Ombra ha deciso di eliminare il re Carlo di Borbone e Ubaldo Ascione, maestro di questa setta, è stato incaricato di avvelenarlo. Ma, in un momento di esitazione, l’uomo sceglie di risparmiare la vita al re e fugge da Napoli portando con sé la moglie e il figlio. Non farà molta strada prima che i membri dell’Ordine lo raggiungano, uccidendolo con la sua famiglia. Però il bambino, Guglielmo, è solo ferito e viene accudito e cresciuto come un figlio dal pittore Abdone.

Grazie agli insegnamenti del pittore il ragazzo impara l’arte della pittura, l’alchimia e la scienza. All’età di diciassette anni Guglielmo viene mandato a Napoli dove lo attende lo stimato maestro Bellini, poiché Abdone ormai è anziano e malato. Il giovane porterà con sé un manoscritto antichissimo che non dovrà mostrare a nessuno, perché contiene delle formule tanto segrete quanto pericolose. Nel frattempo ha inizio in città un serie di delitti che sembrano seguire uno strano rituale di posizioni e colori, che lasciano il commissario Gaspare De Cenzo (incaricato del caso) completamente sbigottito.

Ritmo: è appassionante, come la maggior parte dei romanzi storici. Il periodo e i personaggi sono legati gli uni agli altri da un mistero apparentemente inspiegabile, che troverà un senso solo nell’ultimo capitolo.

Stile di scrittura: per quanto sia al suo primo romanzo, Giuseppe Esposito ha già uno stile narrativo fluido, capace di tenere viva l’attenzione senza mai annoiare.

Un libro in una frase: il momento della vendetta è arrivato, inaspettato eppure con un volto che conosci molto bene. Finalmente hai unito tutte le tessere del puzzle, ma a quale prezzo?

E voi avete già letto questo libro? Qual è stato l’ultimo romanzo storico che avete letto? Fatecelo sapere nei commenti 😃

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9 pensieri riguardo “Recensione – “L’alchimista dei colori maledetti” di Giuseppe Esposito

  1. Dev’essere interessante!!! Per rispondere alla tua domanda direi che l’ultimo romanzo storico che ho letto è Avalon un bel pò di anni addietro, poi non so come ma m8 sono data anima e corpo ai thriller e di tanto 8n tanto qualche narrativa moderna o rosa giusto per alternare. Invece guardo j9kto volentieri alla televisione film magari mokto romanzata, ma risalenti a periodi storici, forse il mio periodo prediletto è il Medioevo!!! Buon pomeriggio 😊

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    1. Condivido la tua passione per film/serie TV a tema storico! In generale, il romanzo storico è in assoluto uno dei miei generi preferiti insieme al thriller (penso si sia capito dalle recensioni…😁).
      Come sempre, grazie per la visita e il gradito commento… 😃

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  2. ultimo romanzo storico? Non ricordo. Ne ho letti tanti. La storia mi piace.
    Questo romanzo? Non so. Mi sembra che non sia stato di eccelso gradimento per te. Storia sintetica. Di solito ti dilunghi di più. Forse ho preso una cantonata ma questo è quello che che mi sembra.

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    1. Non ho inserito molti dettagli nella trama semplicemente perché non ce n’era bisogno. Preferisco sempre raccontare qualcosa in meno, in modo da non rischiare di fare “spoiler” a degli eventuali lettori interessati…
      Detto questo, ti assicuro che il libro mi è piaciuto molto (altrimenti non lo avrei recensito) ☺️

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