Recensione – “I due prigionieri” di Ellis Peters

Buon venerdì! Con la recensione di oggi torniamo a parlare di una nostra vecchia conoscenza: il buon monaco Cadfael. Il libro protagonista di questa settimana è I due prigionieri di Ellis Peters

Ormai abbiamo analizzato diversi volumi di questa saga medievale ma, se vi siete persi i post precedenti, eccoli qui: Le cronache di fratello Cadfael (volume 3 in 1), Il rifugiato dell’abbazia e Il novizio del diavolo.  

“I due prigionieri” di Ellis Peters

I due prigionieri di Ellis Peters (Longanesi, 1993, disponibile anche in versione eBook) riconferma ancora una volta la grande abilità di fratello Cadfael di venire a capo di qualunque vicenda, perfino sullo sfondo di una guerra terribile. 

Personaggi: i protagonisti principali sono il monaco Cadfael e il vicesceriffo Hugh Beringar da una parte, e i fratelli Elis e Eliud dall’altra. Numerosi personaggi secondari fanno da contorno. 

Trama: siamo nell’anno 1141, Nord e Sud dell’Inghilterra sono in guerra tra loro e questo conflitto ha portato il Paese all’esasperazione. Un gruppo di ribelli gallesi ha deciso di attaccare un convento di suore con l’intento di saccheggiarlo ma le religiose al comando di suor Magdalen, cara amica di Cadfael, riescono a mettere in fuga i combattenti facendo anche un prigioniero. Infatti il ragazzo, Elis, è stato salvato da un sicuro annegamento e portato al monastero per essere giudicato. Quando il vicesceriffo Beringar, impegnato con i suoi uomini a sorvegliare il confine, porta la notizia che anche il loro sceriffo è prigioniero nelle mani del nemico (ferito ma vivo), si anima la speranza di arrivare a un accordo tra le due fazioni scambiando i rispettivi prigionieri nel modo più pacifico possibile. Nell’accordo è previsto di lasciare un uomo per ciascuno come garanzia, fino a quando ogni prigioniero sarà sano e salvo a casa: Eliud, fratello di Elis, si offre volontario. Il capo dell’esercito gallese accetta il patto e tutto si svolge come stabilito finché, il giorno dello scambio, lo sceriffo inglese viene trovato morto nel suo letto. Tutti pensano che il decesso sia stato causato dalle ferite, ma l’occhio attento di Cadfael scopre delle fibre di stoffa nel naso e nella barba dell’uomo, che fanno pensare a un soffocamento nel sonno. 

Durante la prigionia Elis si innamora di Melicent, la graziosa figlia dello sceriffo, e tra i due ragazzi nasce una bella storia. Ma la morte drammatica del padre di lei cambia tutto e la ragazza si scatena contro Elis accusandolo di averlo ucciso. Per il monaco Cadfael non sarà facile venire a capo di questa faccenda complicata: da una parte, deve fare da mediatore con i gallesi; dall’altra, deve capire chi ha ucciso lo sceriffo. Ma come sempre la sua intelligenza e il suo buon senso avranno la meglio su tutte le avversità. 

Ritmo: a differenza di altri romanzi dalla trama rilassante, questo libro è più impegnativo. Infatti, porta avanti due linee narrative: lo sviluppo della guerra e la storia personale tra Elis e Melicent, che si rivela molto intrigante. 

Stile di scrittura: l’ambientazione storica medievale è interessante già di per sé ma, se si aggiungono una trama originale e un protagonista dalle doti investigative eccezionali, si crea un giallo davvero accattivante. 

Un libro in una frase: le follie fatte per amore possono essere perdonate? 

E voi conoscete già Ellis Peters e il suo monaco Cadfael? Qual è stato l’ultimo libro letto ambientato in tempi di guerra? Fatecelo sapere nei commenti 😃 

16 pensieri riguardo “Recensione – “I due prigionieri” di Ellis Peters

  1. Eccezionali e ben scritte come sempre le tue recensioni: bravissima Lorena, 👏👏👏! Uno degli ultimi libri ambientati in tempo di guerra, anche se in quello che ho letto si tratta della Seconda Guerra Mondiale, è “Le gazze ladre” di Ken Follett. Dei partigiani cercano di far saltare in aria una base tedesca situata in un castello in Francia. Non riuscendoci un’agente dello spionaggio inglese donna arruola tra i suoi ranghi un gruppo di sole donne che dovranno portare a termine quello che i partigiani non sono riusciti a compiere. 🙂

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    1. Grazie di cuore Eleonora, parole gentili come le tue mi spronano a fare sempre meglio 🤗😘
      Conosco già Ken Follett e lo gradisco molto: questo suo libro mi manca ma, dato che unisce la Seconda Guerra Mondiale a un’importante componente femminista, non me lo farò scappare! Grazie per avermelo fatto scoprire 😃🥀

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      1. Di nulla Lorena, 😊! Complimenti assolutamente meritati perché le tue recensioni riescono sempre ad incuriosire chi le legge… e poi magari ci scappa pure l’acquisto del libro, 😉. Buona lettura e buona serata!
        P.S: dopo aver finito “Il giornalino di Gian Burrasca” domani m’appresto ad iniziare la lettura di “Moby Dick”… Non vedo l’ora! 😀

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  2. Straordinaria come sempre anche questa recensione. Da quanto descrivi mi sembra una lettura piuttosto accattivante e incalzante, non conosco l’autore non avendo letto nessun libro di questa Saga, magari inizio da qui. Grazie s3mpre per i tuoi bei suggerimenti di lettura. Buon proseguimento di serata 🥀👏😊

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    1. Ti ringrazio moltissimo Giusy 🙏😘
      Hai capito bene, questo libro è proprio come lo hai descritto: la storia parte con un ritmo tranquillo, ma poi prende piede e riserva al lettore diversi colpi di scena…
      Buona serata e buon weekend anche a te 🌷🌸

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